I Buffalo Soldiers
ra la primavera e l’estate del 1867, il Nono e Decimo Cavalleria
intrapresero un viaggio che li avrebbe condotti a due decadi
d’incessante servizio nelle Grandi Pianure, nelle montagne e nel
deserto del New Mexico e dell’Arizona.
Arrivando a Fort Stockton e Fort Davis, trovarono con stupore i
forti ridotti in rovina e bisognosi di una completa ricostruzione.
Così i dettagli del lavoro vennero fissati subito, tagliando
tronchi, alzando muri, costruendo le fognature, tirando su caserme e
recinti. Con tanto lavoro da fare rimaneva poco tempo per il
malumore.
Poi, alla fine di Ottobre un gruppo di Kickapoos ostili seminò
per la prima volta il sangue tra i Buffalo Soldiers; fecero
un’imboscata e uccisero il Caporale Emanuel Wright e il soldato
semplice E.T. Jones della Compagnia D, mentre stavano scortando la
posta da Campo Hudson a Fort Stockton.
Nel Dicembre un moto di resistenza di Kickapoos, Lipans,
Messicani e qualche bianco rinnegato portò quasi 900 persone ad
attaccare il bivacco del Capitano William Frohock e la Compagnia K a
Fort Lancaster, 75 miglia a ovest di Fort Stockton.
Questa era la
prima opportunità per i Buffalo Soldiers di sfidare il nemico faccia
a faccia.
Il tutto sfociò in uno sregolato combattimento di tre ore,
che lasciò la Compagnia K in possesso del campo; la loro vittoria
portò a venti morti e un vasto numero di feriti tra i nemici, ma
anche loro subirono la perdita di tre Capi Guardie.
I soldati Andrew
Trimble, William Scarpe e Ely Boyer furono presi di sorpresa,
circondati e trascinati via. Li dettero per dispersi e presunti
morti.
Questa battaglia
fu una prova alla virtù del duro lavoro, della disciplina e del
senso del dovere. Questo dimostrò al Nono Reggimento ed all'esercito
in genere che i Buffalo Soldiers erano dei veri soldati. |