Le speranze dei neri
neri non vedevano l’ora di arruolarsi poiché l’esercito dava loro la
possibilità di migliorarsi sia socialmente che economicamente,
qualcosa di difficile da raggiungere in una società quasi chiusa nei
loro confronti.
La guerra civile era finita, ma molti non conoscevano niente del
mondo esterno, del mondo oltre la città o le piantagioni in cui
avevano passato tutta la vita.
Non potevano tornare indietro, ora erano liberi, ma molti non
avevano la possibilità o la capacità di tirare avanti da soli, non
avevano un posto dove andare.
Così molti pensarono che l’esercito sarebbe stata la loro nuova
casa. Agli altri rimaneva l’avventura, spediti nel west per aiutare
a domare l'irrefrenabile istinto selvaggio dei Nativi Americani.
Forse questo li avrebbe condotti al loro grande sogno, il sogno
di costruire una nuova vita nella propria terra. Quelli che venivano
accettati per un minimo di cinque anni, ricevevano la paga base di
un soldato, 13 $ al mese più vitto, alloggio e uniforme. Loro
sentivano di trovarsi sul cammino verso la tolleranza, poco
conoscevano della fatica che avrebbero dovuto affrontare nel West.
La maggior parte iniziò con uniformi ed equipaggiamento scartati
dai sopravvissuti di entrambi gli eserciti della Guerra Civile.
Le nuove reclute utilizzavano i compressori del cotone come
alloggi, mangiavano carne bollita o trita, fave, pane di grano e
occasionalmente patate dolci, melassa e caffè, non meglio delle cose
cui erano abituati.
Più d’ogni altra cosa, il motivo maggiore che li induceva ad
arruolarsi era la prospettiva di imparare a leggere e a scrivere.
Intuivano che questo li avrebbe aiutati a capire l’uomo bianco e a
guadagnarne il rispetto, e la conoscenza di quello che l’uomo bianco
conosceva sarebbe stato utile per sopravvivere e prosperare.
A chi faceva parte della Cavalleria erano dati i cavalli
migliori, ma non ai neri. Loro ricevevano i cavalli sciancati e
deboli, scampati alla Guerra Civile.
Nonostante ciò essi impararono che talvolta il proprio cavallo
può fare la differenza tra la vita e la morte. Impararono presto a
prendersi cura dei propri cavalli, meglio di quanto potessero fare
per loro stessi.
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