Little Bighorn Battlefield
a storia del parco inizia dalla fine. Il 27
giugno 1876 gli esploratori del generale Terry scoprirono i cadaveri
di Custer e delle sue cinque compagnie. Per i superstiti del 7°
Cavalleria ci fu il difficile compito del riconoscimento dei
soldati, oltre ai danni delle armi indiane, c'erano quelli del
terribile caldo che aveva per due giorni aveva infierito sui resti
dei soldati. Tutti furono seppelliti nel punto esatto in cui furono
trovati, sotto un sottile strato di terra con delle rozze croci di
legno e con dei foglietti con i nomi chiusi dentro a dei bossoli di
fucili. Molti comunque furono gli uomini non identificati.
Nel 1879 i cadaveri furono seppelliti altrove,
(a Custer fu riservata una tomba presso l'Accademia militare di West
Point con monumento annesso) ma là dove erano stati sepolti in un
primo tempo i soldati furono lasciati dei paletti che segnavano il
punto esatto in cui i singoli uomini erano stati trovati. Questo
particolare diventò determinante per gli studiosi in quanto, dalla
disposizione delle diverse compagnie fu possibile ricostruire i
movimenti in battaglia dei soldati di Custer. (Foto sopra:
l'ingresso del parco).
In seguito i paletti furono sostituiti con
delle lapidi bianche, così come possono essere viste a tutt'oggi. (foto
Last Stand Hill) Nel 1881 il governo fece costruire un memorial,
un monumento proprio sulla sommità della collina dove il Tenente
Colonnello radunò i suoi uomini per la famosa ultima resistenza (foto
Memorial Custer). Poi la zona diventò luogo di raduno per
commemorare l'anniversario della battaglia, con gli scampati del
reggimento ed i guerrieri vincitori a ricordare quella sanguinosa
battaglia.
Divenuto parco nazionale è meta turistica ma
tuttora luogo di studi e sempre più accurati scavi archeologici, che
ancora pochi anni fa hanno messo alla luce numerosi reperti della
battaglia.
Il luogo della battaglia, nel corso degli anni
ha però cominciato a cambiare, da ruolo di semplice sacrario di
Custer è diventato santuario della memoria storica e punto di
incontro per le due etnie. Con il passare degli anni, però
cominciarono a levarsi anche le voci dei nativi americani. Dapprima
sommessamente, poi con sempre più convinzione chiesero che anche i
loro morti fossero ricordati.
Restava però un fondamentale problema.
All'incirca nel 1924 il Dipartimento militare, ricevette una
lettera con la richiesta di ricordare i caduti indiani nella
battaglia con dei cippi a memoria.
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