Le Black Hills non si cedono!
ià molto tempo fa sapevo che per rispetto di
coloro che sono morti invano, in nome del loro onore e del mio,
avrei difeso le Black Hills a qualunque costo. Allora, molti anni
fa, era quasi Natale, avevo in mano l’assegno della svendita e non
avevo denaro per acquistare un regalo per mia figlia. Nonostante ne
soffrissi, non potevo incassare quell’assegno.
Avrei preferito morire. Oggi stesso potrei pagare un avvocato con
quei soldi ma “NO!”, preferisco stare in prigione piuttosto che
svendere le terre più sacre della mia Nazione.
Presi l’assegno e lo appiccicai al muro con una puntina da disegno.
Il giorno che lo ricevetti per posta scrissi sul fronte e sul retro:
“ASSOLUTAMENTE NO! LE BLACK HILLS NON SONO IN VENDITA!”
A mia figlia dissi solo “ Buon Natale”. Aveva allora 7 anni.
Un atto vergognoso e bastardo è stato compiuto a danno della mia
Nazione, dall’esterno e dall’interno della stessa. La politica è il
fattore dominante, l’avarizia e il disonore i suoi alleati
cospiratori. Una Nazione è moribonda, la sua sacralità è stata
tradita, barattata e venduta, sottovalutata da coloro che non
l’hanno rispettata o capita. La voce degli spiriti di coloro che
sono morti invano chiede ora l’attenzione e la compassione mondiale.
Quei rari individui legati per loro impegno e dovere alle Leggi del
Creatore, uniscono le proprie responsabilità religiose e morali e
mettono da parte le leggi create dall’uomo, affinché sia la loro
coscienza a guidarli. E’ volontà del Destino che l’onore della
Nazione resti intatto; che il Cerchio non venga interrotto, costi
quel che costi.
La storia di questo atto vergognoso deve essere raccontata. Gli
attori principali - avvocati e cospiratori - insieme al governo
degli Stati Uniti, devono vergognarsi dal profondo dei loro cuori.
Non possiamo permettere loro di dimenticare. Questo atto vergognoso
non deve essere dimenticato, affinché i giovani non ripetano lo
stesso errore commesso dai loro genitori. Fu
nel periodo in cui stavo scontando una pena per la rivolta di Pork
Plant che l’istanza di rivendicazione sui territori delle Black
Hills si presentò all’attenzione del Consiglio Tribale degli Yankton
Sioux. Il 1978 fu per noi un anno triste. Il 15 luglio di quell’anno
venne indetto un Consiglio Generale per decidere se la tribù dovesse
o meno accettare dal governo statunitense un accordo in termini di
denaro relativo a Forte Laramie e alle Terre Royce 410 (le Black
Hills), in termini legali : istanza 332C. Ci furono 98 favorevoli e
10 contrari. Il 20 ottobre 1978 il Comitato
Affari e Diritti fissò per il 24-25 novembre la riunione del
Consiglio Generale e del Referendum sull’accettazione o rifiuto
dell’istanza 332C. Il 13 novembre il Comitato rinviò il tutto a
dicembre. Il 15 e 16 dicembre avvenne la riunione.
La pratica 332 C venne divisa in 332C1 e 332C2; quest’ultima
comprendente i territori Yankton delle Black Hills. Coloro che
decisero di proporre questa istanza alla gente sono colpevoli di
tradimento.
Larry Cournhoyer, l’allora presidente del Consiglio, utilizzò questa
proposta di vitalizio per essere eletto e saccheggiare i fondi della
tribù. Ogni istanza venne portata a giudizio della tribù durante il
periodo natalizio. Ricevere assegni sotto Natale è una grande
tentazione in una terra di povertà con un tasso di disoccupazione
pari al 90%.
Non c’è quindi da meravigliarsi se i membri delle tribù accettarono
quei fottuti soldi. E’ anche vero che molti dei nostri non sapevano
neppure da dove arrivassero i fondi e perché; molti di loro vivevano
fuori dalla riserva. Quando vennero informati era ormai troppo
tardi, gli assegni erano già stati incassati... e spesi!
Quando arrivarono gli assegni, l’onore passò in secondo piano. |